martedì 15 aprile 2008

Non pensare di fregare

La settimana scorsa, per circostanze che non sto a spiegarvi, ho visitato o' vasc (Il "basso" - loft per disagiati) di Totore, un simpatico tossico ex-giramondo che abita in un vicolo dei quartieri (spagnoli, per chi chiama da fuori Napoli).

Da tre anni a questa parte Totore ha raccolto, rubato e avuto in dono centinaia di immaginette sacre con le quali ha addobbato la stanzetta rendendola qualcosa di unico (lui sosteneva anche che le guide turistiche avessero inserito casa sua negli itinerari d'interesse artistico). Le luce artificiale era fornita quasi interamente da lampadine natalizie appese al basso soffitto e in giro per la stanza erano attaccati cartoncini con motti, proverbi e ammonimenti che molto davano da pensare: si spaziava dal "Benvenuti alla basilica del Santo Salvatore" (il nome aggiunto a penna su una targhetta di plastica presa chissà dove) campeggiante sulla porta d'ingresso, al "Si prega di non rubare. E' già tutto rubato", inserito in una cornicetta rossa.

Sul tavolino a fianco all'ingresso - unico ripiano utilizzabile del loft - si scorgevano mal celate un paio di spade, cucchiaini anneriti, cartine, cadaveri di sigarette, tabacco sparso e carte da gioco (francesi) strappate per ricavarne filtri. Il cartellino sul muro dietro il tavolo recitava: S' po' ffà sul chi s'addà fà, che sarebbe a dire: "E' capace di bucarsi solo chi è costretto a farlo". Ho provato a chiedere a Totore cosa costringa a farsi, ma è ovvio che a una domanda tanto idiota non si risponde. Però lui è stato gentile e non mi ha fatto pesare la mia idiozia.

Un paio d'ore dopo, per ulteriori circostanze che non sto nuovamente a spiegarvi, ho dovuto attraversare Piazza del Plebiscito durante il comizio di Uolter. La prima cosa che ho notato è che il suo non era un plebiscito (giuro non volevo fare la battuta, ma ormai ho scritto e lascio così): la piazza era per metà vuota (mi sa che pure Mino Reitano la riempiva di più). La seconda cosa che ho notato è stato uno striscione recante la traduzione in dialetto dello slogan uolteriano: S' po' ffà!

Allora ho capito perché Uolter sembra sempre anestetizzato: se la fa con Totore e si passano le spade e gli slogan. E' per questo che poi gira con gli occhi appesi, le guance molli, parla lento e spara cazzate: si fa.

Ora, quello che ho pensato è che dato che ormai i copyright di Totore erano violati, tanto valeva prendere dal suo repertorio una frase più adeguata rispetto al compromettente "si può fare":

Non pensare di fregare, stai già fregato. Totore
.

Magari voti in più non ne portava, ma di sicuro avrebbe avuto un impatto migliore.
Se poi al posto di Totore fosse da scrivere Silvio o Uolter o Fausto o Pierferd... lo lascio decidere a voi.

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